- 26 Dicembre 2021
- Posted by: Cesare Longo
- Categoria: ULTIME NOTIZIE
Via libera al decreto legislativo che da marzo farà scattare l’assegno unico e universale per i figli a carico. Il Consiglio dei ministri ha approvato la versione definitiva del provvedimento dopo aver ricevuto il parere positivo dal Parlamento.
Lo strumento sostituirà diversi altri aiuti ora in vigore a sostegno delle famiglie con figli e avrà periodicità annuale, da marzo a febbraio.
Ogni 12 mesi, a partire da gennaio, si dovrà presentare una domanda all’Inps tramite sito web o call center oppure con l’intervento dei patronati e CAF.
Per il 2022 l’istituto di previdenza dovrebbe essere pronto già dai primi giorni di gennaio.
Comunque se la richiesta sarà presentata entro giugno, verranno riconosciute le mensilità pregresse; se più tardi, l’assegno sarà erogato a decorrere dal mese successivo alla domanda.
La domanda non sarà necessaria per i percettori di reddito di cittadinanza in quanto l’assegno unico verrà pagato d’ufficio dall’Inps.
Possono richiedere l’assegno unico tutti i genitori cittadini italiani o titolare di diritto di soggiorno se cittadino dell’Unione europea o ancora di permesso di soggiorno se di un Paese extraeuropeo, appartenente ala categoria dei lavoratori dipendenti, autonomi e incapienti.
Corrisposto a partire da marzo 2022, l’assegno unico è destinato ai genitori che non hanno accesso agli assegni familiari o all’assegno al nucleo familiare, disoccupati e titolari di partita Iva. L’importo parte dai 50 ai 175 euro, somma base alla quale si aggiungono le eventuali maggiorazioni.
L’assegno unico per i figli è previsto in favore delle famiglie con figli dal 7 ° mese di gravidanza fino a 21 anni del figlio, se il figlio è ancora a carico, inoltre sarà possibile la corresponsione dell’importo direttamente al figlio maggiorenne se studia fuori sede.
Necessario l’Isee
Per ottenere l’assegno si deve avere un Isee valido, ma quest’ultimo non deve essere allegato alla domanda perché Inps ne verifica autonomamente l’esistenza.
Di conseguenza la procedura messa a punto dall’istituto di previdenza è snella e non richiede di allegare documenti.
In sostanza occorre indicare i dati dei figli e dell’altro genitore, quelli per il pagamento, sottoscrivere dichiarazioni di responsabilità e l’assenso al trattamento dati.
La richiesta verrà presentata da un genitore e il secondo completerà la parte di sua competenza indicando gli eventuali ulteriori dati per il pagamento in caso di ripartizione a metà dell’importo.
I figli maggiorenni potranno fare domanda in sostituzione dei genitori e chiedere la corresponsione diretta della quota di assegno a loro spettante.
Coinvolti 7 milioni di nuclei familiari
L’assegno unico riguarda circa 7 milioni di nuclei familiari a cui corrispondono 9,6 milioni di figli minorenni e 1,4 con più di 18 ma meno di 21 anni. Tuttavia, almeno per il primo anno, si presuppone che non tutti gli aventi diritto fruiscano della nuova misura. Infatti, secondo la relazione tecnica al decreto legislativo, mentre è ipotizzata una adesione del 100% delle famiglie che già percepivano gli assegni per il nucleo familiare, per quelli che finora non hanno avuto diritto a tale aiuto l’adesione è stimata, nel 2022, tra il 65 e l’85% per poi crescere successivamente. Ne consegue che a fronte di una spesa teorica di 18,4 miliardi, quella effettiva nel primo anno dovrebbe essere di 13,9 miliardi.
Importi diversi a seconda del reddito
L’assegno unico, che non concorre alla formazione del reddito, ha un importo mensile di 175 euro per ogni figlio minorenne e di 85 euro per i 18-20enni e i disabili maggiori di 21 anni se l’Isee familiare è fino a 15mila euro.
Gli importi decrescono all’aumentare dell’Isee: se quest’ultimo vale 40mila euro, l’assegno vale rispettivamente 50 e 25 euro e resta tale anche se la ricchezza della famiglia è più elevata.
C’è poi una serie di maggiorazioni: per figli successivo al secondo (da 85 a 15 euro); per figli minorenni non autosufficienti (105 euro); con disabilità grave (95) o media (85) che diventano 80 se hanno 18-20 anni.
Questa è una delle poche modifiche rispetto al testo originario che prevedeva 50 euro, oltre alla decisione di consentire di fare fruire della detrazione per figli a carico da parte dei genitori di figli disabili con più di 21 anni .
Inoltre scatta la maggiorazione di 20 euro se, con figli minorenni, la madre ha meno di 21 anni oppure quella da 30 a zero euro se entrambi i genitori lavorano; 100 euro aggiuntivi se i figli sono almeno quattro.
Per i primi tre anni ci sarà inoltre una maggiorazione, calante nel tempo, per nuclei familiari con Isee non superiore a 25mila euro che nel 2021 abbiano beneficiato degli assegni nucleo familiare.
Abrogate le altre misure per le famiglie
Il debutto dell’assegno unico e universale si incrocia con l’abrogazione di altre misure oggi vigenti a sostegno delle famiglie quali gli assegni per il nucleo familiare e quelli per le famiglie con almeno tre minorenni, il premio alla nascita, nonché la modifica delle detrazioni per carichi di famiglia. Parallelamente verrà attuata la riforma dell’Irpef e, almeno per il 2022, verrà applicato un taglio di 0,8 punti percentuali sui contributi per redditi fino a 35mila euro annui da lavoro dipendente.
Per redditi familiari fino a 40mila euro, le maggiori entrate variano dal 2 all’11 per cento.
Come richiedere l’assegno
La domanda va presentata all’Inps in via telematica o presso i CAF e Patronati a partire dal 1 gennaio 2022. Lo studio di Fiscoconsulting offre questa tipologia di servizio per il contribuente.
L’erogazione, qualora si rientrasse nelle categorie aventi diritto, decorre dallo stesso mese di presentazione della domanda, effettuata direttamente sull’Iban del conto corrente o tramite bonifico.
Per i nuclei familiari che percepiscono il reddito di cittadinanza, l’assegno unico è corrisposto d’ufficio insieme al Reddito di cittadinanza.
In caso di separazione e affido dei minori condiviso, l’assegno può essere percepito al 50% da ciascun genitore.
L’assegno unico per i figli 2022 verrà accreditato direttamente sul conto corrente del beneficiario indicato in fase di domanda. L’erogazione avviene mediante accredito su IBAN, oppure mediante bonifico domiciliato. L’assegno è riconosciuto a decorrere dal mese successivo a quello di presentazione della domanda. Qualora la domanda venga presentata entro il 30 giugno dell’anno di riferimento, l’assegno è riconosciuto a decorrere dal mese di marzo del medesimo anno.
Ferma restando la decorrenza, l’INPS provvede al riconoscimento dell’assegno entro 60 giorni dalla domanda.
A quanto ammonta l’importo dell’assegno unico per i figli 2022?
L’importo dell’Assegno unico è variabile, ovvero varia in base all’ISEE del nucleo familiare e all’età del figlio.
Per ciascun figlio minorenne
L‘importo dell’assegno unico spetta nella misura di 175 euro per un ISEE pari o inferiore a 15.000 euro. Per livelli di ISEE superiori, esso si riduce gradualmente fino a raggiungere un valore pari a 50 euro in corrispondenza di un ISEE pari a 40.000 euro. Per livelli di ISEE superiori a 40.000 euro l’importo rimane di 50 euro.
Per ciascun figlio maggiorenne fino a 21 anni
L’importo dell’assegno unico spetta in misura piena di 85 euro per un ISEE pari o inferiore a 15.000 euro. Per livelli di ISEE superiori, esso si riduce gradualmente fino a raggiungere un valore pari a 25 euro in corrispondenza di un ISEE pari a 40.000 euro. Per livelli di ISEE superiori a 40.000 euro l’importo rimane di 25 euro. Pertanto, fino a 15.000 euro di reddito ISEE, (si tratterebbe di circa il 50% delle famiglie), si percepiscono ogni mese 175 euro a figlio. Per i figli dal terzo in su la cifra è aumentata di 85 euro, ovvero 260 euro. Coloro che sono in possesso di un ISEE superiore a 15.000 l’importo scende gradualmente fino a 50 euro a figlio per gli Isee pari o superiori a 40.000 euro (il décalage è di 50 centesimi ogni 100 euro in più di Isee). Inoltre, dai 18 ai 21 anni di età la cifra è dimezzata.
Le famiglie con più di 4 figli potranno beneficiare di 100 euro in più al mese. Sono previste maggiorazioni fisse per i figli disabili (da 100 a 50 euro a seconda del grado ed età), per le madri under 21 (20 euro fissi), per il secondo percettore di reddito (30 euro a scalare, ma solo per Isee fino a 25.000).
Per i figli sopra i 21 anni restano le detrazioni Irpef.
Come precisato di sopra, sono previste alcune maggiorazioni per:
- Le famiglie particolarmente numerose;
- Mamme di età inferiore a 21 anni;
- Le famiglie in cui entrambi i genitori lavorano
Maggiorazione famiglie con più di due figli
Per ciascun figlio successivo al secondo è prevista una maggiorazione da 85 euro a 15 euro al mese. L’importo spetta nella misura di 85 euro per un ISEE pari o inferiore a 15.000 euro. Per coloro che sono in possesso di ISEE superiori, esso si riduce gradualmente fino a raggiungere un valore pari a 15 euro in corrispondenza di un ISEE pari a 40.000 euro. Per livelli di ISEE superiori a 40.000 euro l’importo rimane di 15 euro.
Maggiorazione figli disabili
Per ciascun figlio con disabilità minorenne è prevista una maggiorazione, sulla base della condizione di disabilità come definita ai fini ISEE:
- 105 euro mensili in caso di non autosufficienza;
- 95 euro mensili in caso di disabilità grave;
- 85 euro mensili in caso di disabilità media.
Per ciascun figlio con disabilità maggiorenne fino al compimento del ventunesimo anno di età è prevista una maggiorazione dell’importo pari a 50 euro mensili.
Per ogni figlio con disabilità a carico di età pari o superiore a 21 anni è previsto un assegno dell’importo pari a 85 euro mensili spettante in misura piena per un ISEE pari o inferiore a 15.000 euro. Per livelli di ISEE superiori, si riduce gradualmente fino a raggiungere un valore pari a 25 euro in corrispondenza di un ISEE pari a 40.000 euro. Per livelli di ISEE superiori a 40.000 euro l’importo rimane costante.
Madri under 21
E’ prevista una maggiorazione anche per le madri con meno di 21 anni pari a 20 euro mensili per ciascun figlio.
Maggiorazione per famiglie con quattro o più figli
Dal 2022 sarà riconosciuta una maggiorazione forfettaria per i nuclei familiari con quattro o più figli, pari a 100 euro mensili per nucleo.
Maggiorazione per i primi tre anni fino al 2025
Per i primi tre anni di applicazione dell’assegno unico, sarà istituita una maggiorazione di natura transitoria, su base mensile, dell’importo. La maggiorazione sarà riconosciuta ai soggetti aventi diritto all’assegno e in presenza della contestuale presenza di due condizioni:
- valore dell’ISEE del nucleo familiare di appartenenza del richiedente non superiore a 25.000 euro;
- effettiva percezione, nel corso del 2021, dell’assegno per il nucleo familiare in presenza di figli minori da parte del richiedente o da parte di altro componente del nucleo familiare del richiedente.
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