FISCO CONSULTING

Hai provato ad aprire una tua ditta individuale ma le troppe tasse non ti hanno permesso di andare avanti? Hai provato a lavorare come libero professionista ma ti sei stancato di inseguire i tuoi clienti? È da molto tempo che hai lasciato la tua partita IVA inattiva senza fatturare? Allora è proprio arrivato il momento di chiuderla.

Oggigiorno puoi chiudere la tua partita IVA direttamente online, senza fare lunghe file ai vari sportelli degli enti, utilizzando il software ComUnica oppure inviando via web il modello AA9/11. In questa guida ti mostro come farlo anche nel caso in cui tu abbia contratto dei debiti con terzi.

Come chiudere

Chiudere la partita IVA è molto semplice e la procedura è la stessa sia per le attività in regime ordinario, che in regime forfettario oppure in regime dei minimi.

Non cambia nulla: anche i costi sono i medesimi. Il procedimento è invece diverso a seconda che la tua attività sia iscritta, oppure no, al Registro delle Imprese.

Partita IVA iscritta

Per chiudere la partita IVA in questo caso devi usare ComUnica. ComUnica è il software online ufficiale del Registro delle Imprese che ti permette di trasmettere, in un’unica comunicazione, tutti gli adempimenti verso la Camera di Commercio, INPS, INAIL e l’Agenzia delle Entrate. Compilando ComUnica, in una volta sola.

Quesito: Chiusura partita iva retroattiva

Salve, avevo una ditta individuale che non lavora dal 2005/2006 sono andato a vivere all’estero e adesso vorrei tornare a vivere in Italia (mi hanno anche cancellato la residenza perchè irreperibile). Domanda: posso chiudere retroattivamente la ditta? Come si fa con le eventuali cartelle esattoriali, sono da pagare? Vengono cancellate se si chiude retroattivamente? Grazie della disponibilità.

Oggi mi ha contattato Lorenzo, quella che leggi sopra è l’email che ho ricevuto. Lorenzo aveva una ditta edile e non si è mai preoccupato, prima di trasferirsi all’estero, di chiudere la partita ivacancellare la posizione InpsInail ed effettuare la cancellazione in Camera di Commercio.

Così oggi si ritrova con un bel pò di cartelle di pagamento inerenti contributi Inps, Inail e diritto annuale dovuto alla Camera di Commercio. Inoltre non ha mai presentato la dichiarazione dei redditi dal momento in cui si è trasferito.

Se anche tu ti trovi nella stessa situazione, seguimi perchè ti spiegherò cosa devi fare per chiudere retroattivamente la partita iva ed ottenere lo sgravio di cartelle esattoriali contenenti richieste di pagamento.

Costi

Anche in questo caso tutto dipende dal fatto se la tua attività è iscritta, o meno, al Registro delle Imprese. Se la tua partita Iva non è iscritta allora non devi sostenere nessun costo. Se la tua partita Iva è iscritta c’è solo un costo da pagare: devi acquistare una marca da bollo del valore di 17 euro da allegare al modulo che presenterai all’Agenzia delle Entrate entro 30 giorni dalla cessazione dell’attività.

Non stai più fatturando e non vuoi più usare la tua partita IVA? Allora ti conviene chiuderla al più presto, prima che se ne “accorga” l’Agenzia delle Entrate. L’ufficio infatti, individua regolarmente le partite IVA inattive: cioè quelle che non fatturano più, ma non hanno presentato la dichiarazione di chiusura.

Quando l’Agenzia delle Entrate scoprirà che la tua partita IVA è inattiva, ti invierà una comunicazione di chiusura d’ufficio dell’attività per informarti che la chiusura sarà fatta automaticamente, anche senza la tua richiesta.

Conviene quindi lasciar sbrigare all’Agenzia delle Entrate tutte le pratiche? No, perché oltre alla comunicazione di chiusura d’ufficio riceverai, nella stessa lettera, anche la richiesta di pagamento della sanzione da 516 euro prevista dall’art. 35 comma 15 quinquies del DPR 633/72. La sanzione sarà ridotta a un terzo (172 euro) se provvederai a pagarla entro 30 giorni dal ricevimento della lettera.

Termini e sanzioni

Per quanto riguarda i tempi di chiusura: la partita IVA può essere chiusa in qualsiasi periodo dell’anno ma sempre entro 30 giorni dalla cessazione dell’attività. Una volta inviata la comunicazione di cessazione, l’Agenzia delle entrate chiuderà la tua partita IVA entro, al massimo, due settimane lavorative.

Ricordati che è molto importante chiudere la tua partita IVA entro 30 giorni dalla cessazione dell’attività, senza ritardo. Se non provvedi in questo modo, sarà l’Agenzia delle Entrate a chiudere d’ufficio (automaticamente) la tua partita IVA come ti ho spiegato precedentemente e ad applicarti le relative sanzioni.

Debiti

Se hai contratto dei debiti con la tua attività e non sei riuscito a pagarli, puoi chiudere la tua partita IVA allo stesso modo di quella senza debiti. Non c’è alcuna differenza per quanto riguarda le procedure e i modelli da inviare, lo stesso vale per i costi di chiusura.

Attenzione però a cosa succede dopo. Se chiudi la tua partita IVA con dei debiti, i tuoi creditori potranno rivalersi sul tuo patrimonio e sui tuoi beni personali. Il rischio è che possano agire legalmente e ottenere il sequestro di beni di tua proprietà e la loro vendita all’asta al fine di ottenere un risarcimento.

uesto vale per le ditte individuali, per i liberi professionisti, per gli artigiani e i lavoratori autonomi, che rispondono limitatamente ai debiti sociali. Diverso e più complicato, è invece il caso delle società di persone o di capitali, che ti descriverò successivamente.

Chiusura società

Se devi chiudere una società, il procedimento è molto più complicato: è necessario innanzitutto procedere alla liquidazione della tua società e quindi redarre specifici bilanci. Dopo aver chiuso tutti i rapporti contrattuali (clienti, fornitori, dipendenti, ecc), alienati tutti i beni aziendali, tu e i tuoi soci potete procedere con la chiusura dell’attività.

Tuttavia, se al momento della chiusura la tua società ha ancora dei debiti, se la tua attività era una “società di persone” (s.n.c., s.a.s.), i creditori possono rivalersi anche sui tuoi beni personali. Se era una società di capitali (s.r.l., s.p.a.) i creditori non possono rivalersi sui tuoi beni e quelli dei tuoi soci. Diverso è il caso delle s.a.p.a.: i creditori possono rivalersi sui beni personali dei soci accomandatari

Chiusura partita iva retroattiva, è possibile?

Punto 1. Prima di tutto per verificare la fattibilità ho bisogno di alcune informazioni, più precisamente:

– numero di partita iva e codice fiscale

– visura camerale

– matricola inps

– codice ditta inail se trattasi di attività artigiana.

Punto 2. Raccolti tutti i dati e verificata la fattibilità di poter chiudere retroattivamente la tua ditta, si procede ad effettuare tutte le comunicazioni ai vari enti, quindi Camera di Commercio, Agenzia delle Entrate, Inps ed Inail (nel caso di attività artigiana). Attenzione che se ne frattempo è arrivata la sanzione per partita IVA inattiva devi pagare 172 euro e quindi verrà chiusa d’ufficio.

Punto 3. Data di chiusura retroattiva. Si può effettuare la chiusura retroattiva se non sono state effettuate operazioni. Quindi non ci deve essere nessuna fattura emessa o ricevuta e non deve essere stata effettuata nessuna comunicazione all’agenzia delle entrate e presentata la dichiarazione dei redditi. Faccio un esempio per capire: se hai emesso/ricevuto le ultime fatture nell’anno 2010 e l’ultima dichiarazione dei redditi che hai presentato è quella inerente il periodo d’imposta 2010, allora potrai chiudere retroattivamente la partita iva al 31.12.2010, evitando di pagare così tutti i contributi inps, inail e diritto annuale nel periodo successivo al 31.12.2010 ad oggi.

Punto 4. Effettuate tutte le comunicazioni avremo in mano il certificato di cessazione partita iva, la visura camera di cancellazione e le ricevute di avvenuta cancellazione all’Inps ed Inail.

Il passo successivo per richiedere lo sgravio della cartelle di pagamento di Equitalia, sarà quello di recarsi presso l’Inps e l’Inail, esibire il certificato di cessazione della partita iva e la visura camerale di cancellazione. Fatto ciò i due enti trasmetteranno la documentazione all’agente di riscossione.

Se anche tu vuoi ricevere assistenza per la chiusura retroattiva della partita iva e conoscere i relativi costi contattaci via mail a: office@fiscoconsulting.it

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