- 16 Ottobre 2023
- Posted by: Cesare Longo
- Categoria: ULTIME NOTIZIE
Il Consiglio dei ministri OGGI ha approvato il disegno di legge di bilancio.
Oltre alla manovra e al Dpb, in Consiglio dei ministri è approdato un decreto di legge con “misure urgenti in materia economica e fiscale, in favore degli enti territoriali, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili”.
Il decreto dovrebbe stanziare i 3,2 miliardi di anticipo ricavati in deficit dalla Nadef. Come previsto, ci sono anche due decreti legislativi (entrambi in esame preliminare) per l’attuazione della riforma fiscale in materia di fiscalità internazionale (con la global minimum tax) e per l’attuazione del primo modulo di riforma dell’Irpef.
Giorgia Meloni e Giancarlo Giorgetti hanno portato sul tavolo del Consiglio dei ministri la seconda manovra del governo di centrodestra (una manovra al momento da 24 miliardi) che rinvia i progetti di riforma a tempi migliori, tolto l’avvio della nuova Irpef. Che favorirà, come il taglio del cuneo, soprattutto i redditi medio-bassi. D’altronde, il momento è complesso e bisogna essere «seri, prudenti e responsabili» il messaggio che la stessa premier ha dato anche all’opinione pubblica in conferenza stampa dopo il Cdm.
Per tutta la domenica si è lavorato per chiudere almeno le linee generali e le macro voci che andranno inviate a Bruxelles con il Draft Budgetary Plan, che contiene l’ossatura della manovra. Nella consapevolezza che comunque serviranno tempi supplementari, come accade ogni anno, per limare l’articolato vero e proprio della legge di Bilancio da inviare alle Camere.
In Senato, da dove partirà l’iter parlamentare, non si aspettano il ddl prima del 26-27 di ottobre ma c’è chi scommette che arriverà dopo il ponte di Ognissanti.
Cuneo e Irpef
Le tasse prima di tutto. I pilastri sono noti, la conferma per una anno del taglio del cuneo fiscale e l’accorpamento delle prime due aliquote Irpef rappresentano il cuore della manovra. Le nuove aliquote per scaglioni di reddito sono così determinate: fino a 28.000 euro, 23%; oltre 28.000 euro e fino a 50.000 euro, 35%; oltre 50.000 euro, 43%. Inoltre si amplia fino a 8.500 euro la soglia di no tax area prevista per i redditi di lavoro dipendente che viene parificata a quella già vigente a favore dei pensionati. La riforma dell’Irpef per il 2024 costerà circa 4,1 miliardi. «La contemporanea applicazione della riduzione del cuneo contributivo e della nuova aliquota Irpef – si legge in una nota di palazzo Chigi – avrà l’effetto di rafforzare le buste paga dei lavoratori dipendenti fino 1.298 euro annui (per 27.500 euro lordi annui)»
II viceministro Maurizio Leo ha portato in Cdm anche sconti fiscali per le imprese che investono o assumono, oltre all’introduzione della global minimum tax con cui il governo conta di coprire parte della manovra. Cuneo e Irpef valgono i circa 15 miliardi di extrade+ficit, poi vanno reperiti i 3 miliardi per la sanità (l’obiettivo principale è quello di ridurre le liste di attesa, chiedendo una mano in più alle strutture private accreditate e mettendo più soldi in busta paga a medici e infermieri attraverso la detassazione degli straordinari). E i 5 miliardi per il rinnovo dei contratti pubblici annunciati ai sindacati. Si arriva a circa 23 miliardi cui vanno aggiunte le spese indifferibili e qualche intervento minore (come i 115 milioni che annuncia Fi per palestre e piscine).
Spending review da 2 miliardi
Sul fronte coperture la tassa sulle multinazionali dovrebbe portare 2-3 miliardi. Quanto alla spending review i ministeri devono portare a Giancarlo Giorgetti (video) le loro proposte per arrivare a 2 miliardi. Per la manovra è stato chiesto «un sacrificio a tutti i ministeri, che hanno dovuto rinunciare a diversi progetti e idee e si è attuata una spending review significativa, dell’ordine del 5% su tutte le spese discrezionali, eccetto il comparto regioni ed enti locali» ha detto Giorgetti in conferenza stampa. Altre risorse si dovrebbero recuperare dai giochi, dall’anticipo della gara del Lotto alla revisione della tassazione per l’online.
Non solo. «Paradossalmente io penso nel 2024 di poter finalmente incassare quelle ridotte disponibilità che dovrebbero arrivarmi dalla privatizzazione di Ita » ha detto il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti rispondendo ad una domanda sulle privatizzazioni. «Siamo ancor alla discussione della prenotifica: spero che per fine ottobre la notifica formale possa essere depositata e centinaia richieste della Dg competition possano darci la possibilità di finalizzare l’operazione», ha aggiunto
Sopra 50mila euro taglio detrazioni da 260 euro
Nella bozza in entrata del decreto legislativo Irpef-Ires che accompagna la manovra è previsto inoltre poi un taglio lineare alle detrazioni da 260 euro per chi ha un reddito “complessivo superiore a 50.000 euro”. A essere interessati dalla riduzione gli sconti del 19%, le erogazioni liberali a favore delle Onlus, dei partiti e del Terzo settore oltre alle detrazioni sui premi per l’assicurazione sulle calamità.
Maxi-sconto per chi assume, sale per giovani-donne
Arriva poi per il 2024 una maxi-deduzione per chi assume a tempo indeterminato, con una corsia privilegiata per determinate categorie, tra cui giovani ammessi agli incentivi all’occupazione giovanile, donne ed ex percettori del reddito di cittadinanza. Per i titolari di reddito d’impresa e per gli esercenti arti e professioni, «il costo imponibile del personale di nuova assunzione con contratto indeterminato è maggiorato, ai fini della determinazione del reddito, di un importo pari al 20%» per tutti ma che potrebbe essere aumentata di altri 10 punti percentuali, dunque fino al 30%, nel caso in cui l’impresa decidesse di assumere lavoratori cosiddetti svantaggiati». Tra questi: donne di qualsiasi età con almeno due figli di età minore di diciotto anni o prive di un impiego; giovani ammessi agli incentivi all’occupazione giovanile.
Con maxi-sconto assunzioni abrogata agevolazione Ace
L’aumento della deduzione sulle nuove assunzioni per il 2024 è accompagnato dall’abrogazione dell’Ace, l’agevolazione dell’aiuto alla crescita economica: è quanto prevede la bozza, in entrata al Consiglio dei ministri, del decreto legislativo di riforma dell’Irpef, che accompagna la manovra. L’azzeramento dell’Ace – la deduzione a chi incrementa il capitale proprio, che fu introdotta nel 2011 dal governo Monti – prevede, come si legge nella relazione tecnica, il conseguente ripristino a tassazione della quota di reddito imponibile corrispondente.
Mimit: via metà tasse a imprese che tornano in Italia
Arriva poi una norma sul ’reshoring’, per favorire con meno imposte per chi torna a produrre in Italia. Lo ha annunciato il ministero per le Imprese al termine del cdm che ha approvato la manovra e i dlgs fiscali. La misura prevede l’abbattimento del 50% delle imposte per le imprese che decidono di tornare in Italia dall’estero con i propri impianti di produzione. Ma viene previsto per le imprese fruitrici di tale incentivo l’obbligo di restituzione di quanto ricevuto ove delocalizzassero nuovamente le attività, nelle modalità previste nel recente decreto sugli asset strategici. «Sì al reshoring, no alle delocalizzazioni», scrive il Mimit.
Rinviata fino al 1 luglio 2024 l’entrata in vigore della plastic e sugar tax.
Il canone scenderà da 90 a 70 euro
Il canone pagato in bolletta passerà da 20 euro a 15, ovvero sull’anno passa da 90 a 70 euro. Lo ha detto il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti al termine del Cdm. «Ci sarà una riduzione da 20 euro a 15 euro del canone», ha spiegato, e il vicepremier Matteo Salvini ha precisato come si tratti di una riduzione da 90 a 70 euro annuali.
3 miliardi per la sanità
Per la sanità previsto uno stanziamento aggiuntivo pari a 3 miliardi l’anno 2024 (al quale devono aggiungersi le risorse PNRR e i 300 mln riconosciuti alla Regione Sicilia) e 4,2 miliardi a decorrere dall’anno 2026. Tra le misure previste l’introduzione di indennità per medici e altro personale sanitario impegnati nella riduzione dei tempi delle liste di attesa.
Si stanziano risorse pari a 250 milioni di euro per l’anno 2025 e 350 milioni di euro a decorrere dal 2026 per il potenziamento dell’assistenza territoriale anche con riferimento a nuove assunzioni di personale sanitario.
Rivalutazione pensioni al 100% fino 4 volte minimo
La rivalutazione delle pensioni per il recupero dell’inflazione cuba 14 miliardi di euro. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni spiegando che ci sarà una rivalutazione del 100% per le pensioni fino a quattro volte il minimo, del 90% tra 4 e 5 volte il minimo e poi c’è un decalage. La rivalutazione viene confermata per le pensioni minime di chi ha più di 75 anni.
Ape sociale e opzione donna sostituiti da fondo unico
«Sulle pensioni ape sociale e pensione donna vengono sostituiti da un unico fondo per la flessibilità in uscita» ha aggiunto la premier Giorgia Meloni. «Sempre sulle pensioni interveniamo su alcune situazioni di squilibrio e abbiamo cominciato a dare un segnale sulle pensioni di cui non si è occupato nessuno», cioè quelle interamente nel sistema contributivo. Quindi il governo ha eliminato il vincolo che impone a chi è nel contributivo di andare in pensione con l’età raggiunta solo se l’importo della sua pensione è inferiore a 1,5 la pensione sociale. «Secondo noi non è una misura corretta e lo abbiamo rimosso».
Nell’indice della bozza spunta Quota 104
Spunta poi Quota 104 per il pensionamento anticipato anziché Quota 103 attualmente in vigore. La nuova soglia compare come nome di un articolo nell’indice della bozza della manovra. «Non è Quota 104 piena – ha spiegato in conferenza stampa il ministro del’Economia, Giancarlo Giorgetti – c’è un meccanismo di incentivi per rimanere al lavoro». Ma, ha ammesso «sui pensionamenti anticipati ci sono delle forme rafforzate e restrittive rispetto al passato»
Stato pagherà i contributi a madri con più figli
Capitolo sostegno alla famiglia. «Prevediamo che le madri con due figli o più non paghino i contributi a carico del lavoratore», e «la quota del lavoratore per le madri con due e o tre figli la paga lo Stato» ha detto la premier Giorgia Meloni al termine del Cdm, spiegando che «noi vogliamo stabilire che una donna che mette al mondo almeno due figli ha già offerto un importante contributo alla società e quindi lo Stato in parte compensa pagando i contributi previdenziali. Vogliamo smontare la narrativa per cui la natalità è un disincentivo al lavoro. Vogliamo incentivare chi mette al mondo dei figli e voglia lavorare»
Asilo gratis dal secondo figlio
Non solo «Dal secondo figlio l’asilo nido è gratis» ha annunciato la premier Giorgia Meloni in conferenza stampa dopo l’ok alla manovra.
Confermata la carta “dedicata a te”
Confermata la carta “dedicata a te” nella misura di 600 milioni di euro per l’anno 2024, si integra lo stanziamento dei mutui prima casa di circa 380 milioni di euro per l’anno 2024 e si stanziano risorse per il rifinanziamento del contributo straordinario per il caro energia e il bonus sociale elettricità (200 milioni di euro) per sostenere le fasce più deboli della popolazione nel primo trimestre dell’anno prossimo, il trimestre nel quale i consumi di energia sono più rilevanti.
Nulla sul Superbonus, fine lavori entro l’anno
Confermato lo stop al Superbonus. «Lo sconto in fattura l’abbiamo già abolito, ciononostante la dinamica del Superbonus continua imperterrita. Noi non abbiamo fatto nessun intervento in legge di bilancio su questo: i lavori devono essere completati entro la fine dell’anno, se si vuole beneficiare dello sconto in fattura. Altrimenti parte il meccanismo delle detrazioni senza la possibilità di sconto in fattura e cessioni, salvo quelli maturati in precedenza». Così il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti rispondendo in conferenza stampa sul Superbonus.
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