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Ogni Osteopata che ha intenzione di svolgere la propria Professione come Lavoratore Autonomo ha la necessità di aprire una propria Partita IVA. Al momento dell’ apertura della propria Partita IVA sarà però necessario scegliere il Codice ATECO corretto da inserire. Analizziamo in questo articolo quale Codice ATECO scegliere per la Professione di Osteopata.

In ambito medico-sanitario, non si trovano soltanto medici, infermieri e OSS. Sono tante e diverse tra loro le figure, spesso non ancora regolamentate, che operano presso ospedali, cliniche ed altre strutture del settore.

L’osteopata – una professione ‘nuova’, affermatasi negli ultimi anni anche qui in Italia – è una di queste.

A differenza di chi svolge le ‘classiche’ professioni sanitarie – infermiere, appunto, ma anche ostetrica, fisioterapista, dietista, ecc. – l’osteopata non è tenuto a conseguire un Diploma di Laurea Triennale.

Tuttavia, esistono numerosi corsi di formazione per osteopati, che permettono di ottenere la formazione necessaria per svolgere tale attività. Dopo aver superato la verifica finale di apprendimento, viene rilasciato un attestato di formazione che, però, non ha una validità legale. L’attività di osteopata, infatti, non è ancora, di fatto, riconosciuta (mancano, ad esempio, un esame di abilitazione ed un albo professionale), pur trovando ampiamente impiego in ambito sia pubblico (strutture sanitarie, cliniche, ecc.) che privato (studio/ambulatorio o domicilio).

Cosa fa l’osteopata?

L’osteopata è un professionista che adotta della particolari tecniche di manipolazione, per prevenire e trattare problematiche e disturbi dolorosi di varia natura, legati principalmente all’apparato muscolo-scheletrico.

L’approccio utilizzato è di tipo ‘olistico’: in altre parole, l’osteopata non cura il sintomo con una terapia farmacologica, bensì interviene sulle cause del disturbo. Tali cause non sono ‘localizzate’, bensì valutate nella loro globalità e complessità: l’individuo, pertanto, viene considerato come un organismo, un sistema fatto di connessioni tra le diverse parti del corpo. L’osteopatia, dunque, agisce sul benessere a tutto tondo, e non sulla mera patologia.

Pur non godendo di un riconoscimento legale, l’osteopata possiede una formazione molto ampia ed approfondita. Basti pensare che i corsi di formazione per diventare osteopati hanno una durata di ben sei anni!

Dove lavora l’osteopata?

Come accennato in precedenza, l’osteopata ha varie opportunità lavorative dinanzi a sé. Può operare in ambito pubblico, come dipendente o collaboratore esterno presso enti e strutture sanitarie. Può collaborare con altri professionisti del settore medico-sanitario (dal pediatra all’ortopedico) o può svolgere la libera professione, aprendo la Partita IVA da osteopata per regolarizzare i propri incassi nei riguardi del Fisco Italiano.

Ricordiamo, infatti, che non è possibile svolgere un’attività continuativa e regolare senza la Partita IVA!

Nonostante esistano strumenti – come la ritenuta d’acconto – per dichiarare i proventi di un’attività occasionale, questi non possono essere applicati al lavoro autonomo vero e proprio. E ciò vale a prescindere dal reddito annuale: il tanto chiacchierato limite di 5.000 euro, infatti, è soltanto una bufala. Di fatto, chiunque eserciti una professione fissa (e non un paio di sedute durante l’anno!), è tenuto ad aprire la Partita IVA da osteopata (o altro…).

Se cerchi aiuto per aprire la Partita IVA da osteopata, inviaci una mail a office@fiscoconsulting.it e ti risponderemo prima possibile con un preventivo immediato!

Come aprire Partita IVA da osteopata?

Aprire una Partita IVA è un passaggio obbligatorio per ogni Osteopata che h intenzione di iniziare la libera Professione. È un passaggio molto importante che deve consiglio di effettuare insieme ad un Commercialista o Consulente di fiducia.

Al momento dell’ apertura della propria Partita IVA infatti dovranno essere prese delle decisioni molto importante, come ad esempio la scelta del Codice ATECO corretto da inserire ed il Regime Fiscale da voler adottare.

La prima, fondamentale, decisione riguarda il Codice ATECO da osteopata. Il Codice ATECO è un codice che identifica il tipo di attività/settore associato alla Partita IVA. Di fatto, esiste un codice per ogni ambito o professione: dall’avvocato al venditore porta a porta, dall’architetto all’amministratore di condominio.

Nel tuo caso, però, c’è una piccola difficoltà. Come abbiamo anticipato, la professione di osteopata non è ancora riconosciuta nel nostro Paese. Di conseguenza, dovrai utilizzare un Codice ATECO generico, ovvero:

  • 869029 – Altre attività paramediche indipendenti

La scelta del Codice ATECO per osteopata è molto importante, poiché da esso dipenderanno:

  • il coefficiente di redditività;
  • il livello di rischio sul lavoro.

3. Regime forfettario per osteopata

La seconda scelta riguarda il regime fiscale a cui dovrai assoggettarti. Per chi si affaccia da poco al mondo della libera professione, l’opzione più vantaggiosa è, senza alcun dubbio, il regime forfettario.

Il regime forfettario consente, infatti, di versare unicamente un’imposta sostitutiva (al posto dei vari tributi, come IRPEF, IRAP, ecc.), con aliquota fissa al 5% per i primi cinque anni (si passa al 15% a partire dal sesto anno).

Il secondo aspetto che dovrebbe farti propendere per il regime forfettario per osteopata è la possibilità di operare al di fuori del campo IVA. Cosa significa? In parole povere, potrai emettere fattura, senza applicare l’Imposta sul Valore Aggiunto sulle tue tariffe. Di conseguenza, potrai offrire prestazioni a prezzi più bassi e competitivi!

In terzo luogo, aderendo al regime forfettario, sarai sollevato da tutta una serie di adempimenti burocratici:

  • non dovrai registrare le tue fatture, bensì soltanto numerarle e conservarle;
  • non dovrai utilizzare la fatturazione elettronica o la firma digitale;
  • non dovrai effettuare studi di settore, esterometro, ecc..

L’unico obbligo da rispettare riguarda la presentazione della Dichiarazione dei Redditi (solitamente nel mese di Giugno), dove inserirai l’ammontare del tuo fatturato lordo e la percentuale detratta per le spese di gestione.

Nel regime forfettario, in tal senso, non occorre indicare manualmente le voci di spesa. Infatti, i costi vengono calcolati su base fissa, forfettaria, a seconda del Codice ATECO che hai associato alla tua Partita IVA.

Nel tuo caso, hai diritto ad una detrazione pari al 22% del tuo fatturato lordo.

Facciamo, dunque, qualche esempio per rendere tutto più chiaro.

Giovanni, 34 anni, osteopata

  • Fatturato lordo: 30.000 euro
  • Reddito imponibile (fatturato – spese = 78%): 23.400 euro
  • Imposta sostitutiva (5 / 15%): 1.170 / 3.510 euro

Elisabetta, 49 anni, osteopata

  • Fatturato lordo: 25.000 euro
  • Reddito imponibile (fatturato – spese = 78%): 19.500 euro
  • Imposta sostitutiva (5 / 15%): 975 / 2.925 euro

Nicola, 40 anni, osteopata

  • Fatturato lordo: 40.000 euro
  • Reddito imponibile (fatturato – spese = 78%): 31.200 euro
  • Imposta sostitutiva (5 / 15%): 1.560 / 4.680 euro

Ricordiamo che il regime forfettario per osteopata è rivolto ai professionisti che rispettano i seguenti requisiti:

  • Fatturato annuale inferiore a 65.000 euro
  • Residenza in Italia (o produzione del 70% del reddito su suolo italiano)

Rimangono, invece, esclusi dal regime di vantaggio quegli osteopati che:

  • Possiedono quote di partecipazione a società e/o associazioni (anche di tipo familiare)
  • Controllano S.r.l. appartenenti al medesimo settore

4. Contributi INPS per osteopata

Oltre all’imposta sostitutiva di cui sopra, ogni lavoratore autonomo è tenuto a versare da sé i propri contributi previdenziali, secondo le modalità (aliquote, scadenze, ecc.) indicate dalla Cassa Previdenziale di riferimento.

Nel tuo caso, non esiste una specifica Cassa per gli osteopati (a differenza, ad esempio, dei medici, ma anche degli psicologi, ingegneri, giornalisti, ecc.). Pertanto, farai capo alla cosiddetta Gestione Separata dell’INPS, che raccoglie tutti i professionisti senza Cassa (ad esempio, chi svolge attività considerate ‘giovani’: dal social media manager al consulente di marketing, dal wedding planner al tatuatore.

L’iscrizione alla Gestione Separata INPS – sezione liberi professionisti ha, comunque, alcuni vantaggi:

  • non dovrai versare contributi in maniera fissa sul reddito minimale, bensì soltanto a percentuale (calcolati, ovvero, in base al tuo fatturato annuale: se, per un anno, fatturi zero, non dovrai versare alcun contributo);
  • potrai dedurre interamente i tuoi contributi INPS dalla Dichiarazione dei Redditi.

L’aliquota prevista, per l’anno 2019, è pari al 25,72% sul tuo reddito imponibile.

Di conseguenza, tornando agli esempi di qui sopra:

Giovanni, 34 anni, osteopata

  • Fatturato lordo: 30.000 euro
  • Reddito imponibile (fatturato – spese = 78%): 23.400 euro
  • Contributi INPS: 6.018 euro

Elisabetta, 49 anni, osteopata

  • Fatturato lordo: 25.000 euro
  • Reddito imponibile (fatturato – spese = 78%): 19.500 euro
  • Contributi INPS: 5.015 euro

Nicola, 40 anni, osteopata

  • Fatturato lordo: 40.000 euro
  • Reddito imponibile (fatturato – spese = 78%): 31.200 euro
  • Contributi INPS: 8.024 euro

Se cerchi aiuto per aprire la Partita IVA da osteopata, inviaci una mail a office@fiscoconsulting.it e ti risponderemo prima possibile con un preventivo immediato!

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